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Silohuette del castello di Oria vista dall'interno
del cimitero. |
Certe villette, certe palme, certi orti, certi vuoti, ai confini con la campagna ti portano a
Laghouat, in Algeria, dove una città è solo un punto in un
vuoto continuo, immenso. Quel vuoto non lo trovi subito, ma comincia con alcuni piccoli vuoti di vegetazione, di case che trovi a Iris. E gli abitanti anziché meditare su quei vuoti frequentano estetisti e parrucchieri. Oppure aprono e chiudono di continuo negozi. Basta che uno apra un negozio di abbigliamento e nel giro di qualche settimana aprono subito altri negozi di abbigliamento. Se si apre un bar, tempo pochi giorni e altri bar aprono nelle vicinanze e così per ogni negozio. Laghouat è nelle case basse, nelle folate di vento, nelle palme e negli eucaliptus, negli orti di aranci e limoni, nel velo delle signore anziane, negli uomini ubriachi ai bar e violenti a casa. E ancora nella maldicenza delle malelingue, nell'invidia degli sguardi, nei religiosi corrotti e privilegiati. Se vuoi un po' di
pietà la trovi solo in un padre anziano che ogni pomeriggio all'imbrunire spinge la carrozzella del figlio storpio. Violenze e ubriachezze non cominciano subito, le trovi prima a Iris se da questa attraversi poi le strade del mare. Le trovi nel vicino che non sopporta i rumori della tua motosega mentre poti gli alberi e assieme al figlio ti uccide. Oppure
ti trovi con il cranio fracassato sulla spiaggia perché hai difeso una ragazza dal suo molestatore. Oppure ti trovi in qualche altro fatto di sangue perché il sangue chiama sangue, le locandine di delitti davanti alle edicole chiamano altri delitti, la cronaca nera nei telegiornali delle televisioni locali alimenta nuova cronaca nera. Oppure se hai quindici anni e sei ragazzina e sparisci sei una ragazza solo piena di malizia, scappata con chissà chi, magari uno straniero (perché è sempre loro la colpa). Iris non ha pietà per le sue figlie (anche se la sparizione di Sarah, a cui mi riferisco, è successa in un paese vicino, la sostanza non cambia), prima le divora, poi incolpa i forestieri. Iris è ancora la
città fumosa.
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