domenica 5 settembre 2010

I maghi del marketing di Oria

Turisti sperduti la mattina del 5 settembre 2010
mentre percorrono corso Umberto ad Oria.
GUIDA TURISTICA: You're welcome in the name of the brand. What's your target? We can do all for your budget... (Sei il benvenuto nel nome del brand. Qual'è il tuo target? Noi possiamo fare tutto per il tuo budget).
TURISTA: Cuncetti', ieni quani ca stai unu ca parla inglesi e no lu capescu. (Concettina, vieni qui che c'è uno che parla inglese e non lo capisco)
GUIDA TURISTICA: Ah, ma allora siete del posto... sicuramente siete venuti grazie al moltiplicatore keynesiano e in questo caso benvenuti all'interno di questo panorama competitivo.
TURISTA: Compa', ti sta' capìa cchiù sai prima quannu sta parlavi inglesi. Agghiu vinutu cu mugghierima e filima di Brindisi a Orria  cu passamu na sciurnata diversa... (Amico, ti capivo di più quando prima parlavi inglese. Sono venuto con mia moglie e i miei figli a Oria per passare una giornata diversa).
GUIDA TURISTICA: Mi deve scusare, sa'. Ma qui ad Oria è in vigore un preciso protocollo di marketing turistico e ci dobbiamo adeguare ad una determinata terminologia.
TURISTA: Veramenti, ringraziandu lu signori, no tinìmu nisciuna malatia terminali. (In realtà, ringraziando Dio, non abbiamo nessuna malattia terminale).


Manca solo un simile benvenuto ai turisti che vengono ad Oria, stranieri o meno che siano. Ad Oria si stanno affermando i maghi del marketing: oramai ci stiamo brandizzando, grazie ad un poderoso progetto di sistema, che sarà la nostra palingenesi. Partiremo da una morfogenesi per arrivare ad una pianificazione strategica e al marketing mix. Se a voi non è venuta l'orticaria allora potete andare in un negozio di latticini e fare un po' di tasting. Ora non fate i maniaci sessuali: il tasting non significa mettere le mani sul culo della bella signora che avete adocchiato ma vuol dire che potete assaggiare le mozzarelle e gli altri prodotti. Wow, ad Oria è arrivata la globalizzazione!


Particolare della villa Carissimo a
San Cosimo alla Macchia (Br).
Credit: _Blaster_
Peccato però che quando arrivano i turisti tutta questa scienza dei markettari locali si trovi con le serrande chiuse e lasci deserta la città. Pensate che me lo stia inventando? Pensate che lo dica solo io? Vi invito a farvi un giro in paese in autunno per vedere i già pochi turisti che arrivano persi e soli per il centro storico. Possiamo anche leggere un testimonianza di uno di loro che riguarda San Cosimo, il santuario a cinque kilometri da Oria. Ma non è diverso da ciò che accade ad Oria. Eccola:
when we arrived the church and the surrounding outdoor areas were fully and totally deserted. A shop sold crucifixes, holy water fountains, charms, rosaries, bibles, porcelain angles and other religious souvenirs, but there were no customers, the church was empty and neither cars nor busses filled the scorching parking lot which could easily accommodate all Auchan shoppers on a Friday night.
"Quando siamo arrivati alla chiesa e alle aree circostanti all'aperto esse erano completamente e totalmente deserte. Un negozio vendeva crocifissi, fontanelle di acqua santa, amuleti, rosari, bibbie, angeli ("angles" per "angels" è forse un errore di battitura) di porcellana e altri articoli religiosi, ma non c'erano clienti, la chiesa era vuota e né auto né bus riempivano la rovente area di parcheggio che avrebbe potuto accogliere con facilità tutti i clienti dell'Auchan il venerdì sera". Questa testimonianza riguarda una visita allo zoo il 26 agosto scorso. Per fortuna chi ha scritto il post è poi stato soddisfatto dagli animali che vi ha trovato, ma anche qui ci sarebbe da indagare perché nei miei ricordi di qualche anno fa quello zoo era piuttosto malandato. Ma non è questo l'argomento ora.


Perciò mi permetto di segnalare questi punti ai maghi del marketing di Oria:
  • basta fare sfoggio di termini tanto altisonanti, quanto spesso ormai vuoti;
  • se il marketing parte dai bisogni prima prestate orecchio ai bisogni delle persone;
  • la mattina del sabato e della domenica osservate i turisti che arrivano in paese e cercate di capirne esigenze e desideri, magari conversando con loro;
  • fate un monitoraggio online di quello che scrivono in blog e messaggi di stato nei social network come facebook e twitter.
E se inondate il centro storico con il sugo buonissimo che le vostre mamme stanno preparando magari invitate a pranzo, o a cena, queste persone e magari anche lo scrivente. Così parliamo meglio di tutto questo ;-) 

5 commenti:

  1. Condivido pienamente Giuseppe. Per quanto riguarda le guide turistiche qualcuno ad Oria aveva trovato la soluzione con ATOS. Ti stai chiedendo cos'è? Prova a scoprirlo mettendo ATOS ORIA in Google.
    Qualcuno o molti potranno smentirmi ma io sono dell'idea che trattasi di "progetto" per attingere a soldi pubblici. Buon proseguimento Giuseppe... continua così! Bravo!

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  2. Mi associo a Franco ARPA, ottimo lavoro.

    Giuseppe

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  3. Grazie ad entrambi. Il turismo ad Oria mi sta a cuore da diversi anni, da quando fui coinvolto in un progetto che non andò a buon fine e che prima o poi mi deciderò a raccontare.

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  4. si dovrebbe vergognare...vorrei vedere lei al posto di quelli che hanno la morfogenesi....parla di brandizzarsi ai giovani..lo sa' lei che c'e' il ritiro della patente e la galera in alcuni casi?? VERGOGNA!!!

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  5. In effetti considero la brandizzazione peggio della pornografia, anzi è la pornografia del linguaggio, è l'oscenità della comunicazione a senso unico, è lo stupro del cervello. Molto meglio chiedere in pubblico "cchiù pilu pi tutti": più onesto e più diretto.

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