mercoledì 25 agosto 2010

La porta della beffa

La terza porta di Oria, che noi intendiamo ricostruire per far fronte a un torto del passato, è il più grande monumento di sempre, un progetto di sistema, nella città che ha la più importante manifestazione storica di tutt'Italia. Noi vogliamo essere la porta del Salento alla BIT di Milano, vogliamo realizzare le colonne d'ercole del futuro, ricostruire quel Titanic che quei cattivoni del 1865 hanno abbattuto in Oria, realizzare il nostro ponte sullo stretto di Messina.
Mancavano solo i bersaglieri ieri sera alla presentazione dell'idea di ricostruire (o meglio costruire ex novo) la terza porta di Oria. Il tutto aveva un sapore di grandeur francese condita da una sfacciata farfalloneria e approssimazione. Con questo post di oggi voglio un po' fare il punto degli argomenti tirati fuori, per imbonire il pubblico, non solo per avversare questo ridicolo progetto, ma soprattutto per cominciare a pensare il rapporto con i nostri beni culturali, visto il vuoto spaventoso in merito.

E lo facciamo analizzando i paroloni del discorso iniziale del presidente del comitato Ricostruiamo Porta Brindisi, il dott. Gianfranco Durante. Eccone l'elenco con alcune considerazioni.

  • Progetto di sistema: questo progetto farebbe sistema con il torneo e il castello. A parte che questa espressione è davvero abusata in ogni progetto, tanto da aver peso ogni valenza, ricordo che nell'ingegneria dei sistemi l'immagine che più ci può farla comprendere è un mosaico nel quale occorrono un certo numero di tessere e queste devono incastrarsi bene l'una con l'altra, ognuna al suo posto. Se io aggiungo un pezzo nuovo, che non c'entra dovrò forzare il sistema, perché appunto di questo si tratta: non si può parlare  di ricostruzione di una porta di cui non si hanno immagini (quella del Centonze a malapena si vede) ma di un nuovo arco commemorativo. Però non se ne sente la necessità, non nasce da un bisogno del territorio. E' un bel sistema per confondere le idee.
  • Accelleratore/moltiplicatore keynesiano: la terza porta rilancerebbe l'economia cittadina secondo il modello dell'accelleratore/moltiplicatore dell'economista J. M. Keynes. Quindi questo vuol dire che se la porta costerà davvero 130 mila euro come si dice, l'impresa che la costruirà darà 80-90 mila euro ai dipendenti, i quali ne spenderanno 60-70 per i loro bisogni. qundi abbiamo 130 + 90 + 70 = 290 mila euro. Non è chiaro però come questa esigua somma di denaro potrà davvero rilanciare l'economia cittadina e non è detto che la propensione al consumo di questi dipendenti faccia sì che si spendano i soldi nella direzione voluta: potrebbero spenderli in immobili fuori Oria o in viaggi o come meglio credono. Chi impedisce loro di spenderli in fuochi pirotecnici o in mignotte?
  • Il brand: noi dobbiamo "brandizzare" l'immagine di Oria. Ora per favore non correte tutti nei bar ad ubriacarvi di brandy o di cognac per dimenticare conferenze con questi paroloni che fanno scoppiare il mal di testa. Il brand è un insieme di nome, simbolo e disegno. Lo possiamo anche tradurre con l'italiano marca, anche se è qualcosa di più, che viene dal mondo del marketing americano. Brandizzare vuol dire accrescere il patrimonio della marca. Onnipotenza del marketing. Andateglielo a dire agli anziani del centro storico che si devono brandizzare. Io non ne ho il coraggio.
  • Il volano di sviluppo: la terza porta sarà il volano di sviluppo dell'economia cittadina. E qui siamo davvero alla fiera degli abusi lessicali buttati addosso alle persone così tanto per citare dei paroloni. Questa espressione non voleva dire niente, era senza senso già quando è nata. Basta considerare cos'è un volano in meccanica: è un organo meccanico che serve a ridurre gli eccessi di energia. Quindi è tutt'altro che un qualcosa che tira l'economia, come in modo errato s'intende per luogo comune. Vòlano i paroloni, capitàno tutte a te eh dott. Durante?
  • Palingenesi: questa espressione l'ha usata un altro relatore, l'insigne prof. Giuseppe D'amico, il quale ha asserito che siamo di fronte alla palingenesi di Oria. Ma da quando? Perché non me l'avete detto prima? E' una malattia brutta? Si può curare? Ah, è una morte e una rinascita? Ché siamo tutti morti come nel serial di Lost? Ora rinasciamo? Come nella resurrezione di Gesù Cristo? E bravo il cristianissimo D'Amico. La sua relazione, se ve la siete persa, è su Oria.Info.
  • Skyline: la terza porta migliorerà lo skyline della città. E qui si tratta di non aver capito che vuol dire il termine perché è la linea complessiva della città, il profilo che si staglia contro il cielo. Fare la porta in via Latiano o a ridosso di Corso Umberto non aggiunge niente al profilo che si vede al di fuori dell'abitato. A meno ché non volevano dire che se installiamo una parabolica sui 16 metri della porta possiamo ricevere meglio la linea dei canali sky ma non mi intendo di antenne e paraboliche, non saprei dire.
  • Beffa: questo termine lo ha utilizzato la signora Emma Stasi quando ha affermato che il monumento dell'Immacolata che sono riusciti a realizzare, anche grazie al suo impegno, ora è una memoria perenne della beffa contro coloro non lo volevano. Tra tanti paroloni non ci poteva essere termine più bello e felice. Ci dicano la verità: è uno scherzo estivo, una burla fatta a discapito di chi ha creduto che davvero si voglia costruire un simile "cuccumieddu" (bomboniera inutile).
  • Salotto della città: il sindaco, Cosimo Ferretti, nel suo intervento ha detto che i finanziamenti a cui il comune è riuscito ad attingere serviranno a valorizzare il salotto della città Piazza Cattedrale e gli altri salotti di Piazza Lama e di piazza Manfredi. Ma quanti c*#@§ di salotti ci sono ad Oria? E i bagni dove sono? E' la prima cosa che chiede ogni turista che arriva in paese.
  • Polistirene: l'ing. Danilo Arcidiacono ha detto che la porta la vogliono realizzare di pannelli di polistirene ricoperti di una miscela di acqua, cemento e sabbia. Come dire: plastica ricoperta di cemento e sabbia.
  • Onestà intellettuale: è quella che è mancata a tutti ieri sera e bene ha fatto a rimarcarlo  Pasquale Spina, l'unico che è riuscito ad intervenire tra i comuni cittadini, il quale ha dichiarato: «Sono un po’ sconvolto in realtà da quello che ho sentito ed anche demoralizzato per essere cittadino oritano. Avrei gradito una maggiore onestà intellettuale ed anche una migliore competenza lessicale». E' quel che abbiamo appunto cercato di evidenziare smontando i paroloni di ieri sera. Il video dell'intervento di Pasquale Spina lo trovate su youtube.
E ora? Gli amici della lanterna ci avvisano che è stata già posata la prima pietra della porta.

14 commenti:

  1. resto basita ma davvero siamo circondati da questa gente? sembra un brutto incubo!!!

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  2. Purtroppo c'è chi in città utilizza la sua cultura come una clava o per confondere. C'erano una serie di scenette arroganti che io ho omesso di citare ieri sera come ad esempio il presidente del comitato che ad un certo punto per evitare una replica di D'amico, membro dello stesso comitato, ha fatto andare la musica di sottofondo per tagliarlo oppure il tentativo di non far parlare Pasquale Spina. Oppure quell' "imbecilli" proferito dal sindaco a un gruppo di cittadini che soteneva Spina.Tuttavia non sono rappresentativi della nostra cittadina: ci sono molti altri cittadini competenti e capaci, che bisogna chiamare in causa.

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  3. I competenti e i capaci sò benissimo che ci sono ma purtroppo non avranno mai modo di esprimere concretamente le loro capacità.

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  4. Caro anonimo, non credo. Sono convinto che quando si cercano e si permette loro di lavorare possono are grandi cose. Dobbiamo avere il coraggio di provarci.

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  5. Purtroppo ho paura che abbia ragione l'anonimo, avete mai provato ad avvicinarvi alla Proloco di Oria e proporre nuove idee, o semplicemente suggerire ed evidenziare degli errori?? Verreste cacciati in malo modo.
    I dirigenti della proloco si lamentano della scarsa partecipazione del paese all'organizzazione del torneo, per forza, la collaborazione che intendono loro è semplice manovalanza passiva, guai a portare proposte o suggerire modifiche.
    Il c.d.a della Proloco è praticamente un'egemonia, sempre gli stessi da oltre vent'anni.

    Giuseppe

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  6. Caro Giuseppe, capisco il tuo stato d'animo. Tuttavia non c'è solo la Pro Loco: è anche possibile muoversi come movimento della società civile e ad Oria ce n'è un gran bisogno. Invito te e gli altri a cominciare a pensarci su.

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  7. Buon giorno,
    come già scritto altrove, ero stato io stesso a lanciare sul forum Oria.info, circa due anni fa, l'idea della “ricostruzione” di porta Brindisi.

    Onestamente, mi fa piacere l’aver letto che nel frattempo si sia costituito non solo un comitato pro-Porta Brindisi, ma anche che le recenti vicende da esso lanciate sono l'attuale "patata bollente", se così la si può chiamare, delle animate discussioni paesane; senz’altro, tra i cittadini oritani, il nome “porta Brindisi” avrà sicuramente destato interesse e curiosità verso qualcosa di cui si sa ben poco…

    Comunque, ci tenevo a dire che ero inizialmente favorevole all'idea della “ricostruzione” della porta in questione; tra l'altro, se ben ricordo, avevo già allora specificato che una sua effettiva “ricostruzione” sarebbe stata tale rispettando sia la locazione originaria che l’aspetto originale; per quest'ultimo particolare, lo sappiamo tutti, la passata non-curanza ha fatto si che le fonti pervenute a nostra disposizione siano quasi del tutto inesistenti, andando quasi del tutto scomparse (personalmente, tempo va, vidi un disegno di tale porta, probabilmente l'unico, ma onestamente non ricordo dove...) e già questo dato, a mio avviso, farebbe cascare il progetto di una sua “ricostruzione”.

    La cosa che però mi ha lasciato molto perplesso è stata invece rappresentazione del progetto di “ricostruzione” della porta nel bel mezzo di piazza Lama (sulla via principale per intenderci, proprio di fronte alla farmacia), locazione del tutto ex-novo rispetto a quella originaria, cosa questa che declina totalmente il progetto a favore di un suo annullamento, a mio modestissimo parere. Lo avevo già scritto altrove e lo scrivo anche qui: se le cose devono essere fatte, che siano fatte bene e non, permettetemi il termine, "all'italiana"...ci vuole poco a capire ciò che intendo.

    Tra l’altro, forse qualcuno lo avrà notato, ho riportato la parola ricostruzione tra virgolette proprio per sottolineare il significato della parola stessa, certamente diverso da “costruzione ex-novo”, come il progetto si è proposto di fare…ma tant’è.

    Ci terrei solo che tutta questa storia rappresentasse una bella “scossa” collettiva per Oria e i suoi cittadini nell’ambito del recupero di quei beni storici che ancora aspettano di essere riportati alla luce e ripuliti, non solo dalle incurie del tempo ma anche dalla “strafottenza oritana”, tipica della nostra città che possiede una grandissima energia potenziale “storica”, ma sfruttata davvero male.

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  8. Oltre al post che potrete leggere su " Oria info" ed alla sua sintesi su Facebook desidero aggiungre una cosa : ho parlato direttamente con il dott Pasquale Spina e con altri amici molto più specialisti di Storia ( e non di storielle ) di me . Il documento/ delibera 1865 è una delibera della Amministrazione Comunale è quindi decisa non solo da Camillo Monaco ma da una intera Amministrazione . Come si fa ad addossarne la responsabilità al solo Camillo Monaco senza conoscere il contesto della vicenda e la normativa dell'epoca?
    In quanto alla valutazione dei costi mi vien da ridere pensando ai costi reali di un restrauro . Mi chiedo alfine quale valutazione d'impatto ambientale sia stata fatta e chi l'ha fatta . Infine mi chiedo 2 COSA E CHI" SI VOLGIA CELEBRARE.
    Salvatore Filotico

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  9. Mentre il sindaco della capitale si prodiga per l'abbattimento e la ricostruzione di un'intera borgata (chissà se a Roma si sono accese discussioni più o meno animate in merito...come quelle oritane!), la "ricostruzione" di una "semplice" porta di un "semplice" paese di una "semplice" provincia suscita, al confronto, quasi tenerezza!!!
    Un "semplice" turista di passaggio come me, sebbene innamorato della bellissima Oria (perché questa città è e rimane tale)non dovrebbe esprimere valutazioni, eppure si è sollevato tanto clamore che non posso esimermi dall'esprimere una mia riflessione e, in particolare, confermare che mi hanno colpito due aspetti:1) che una porta possa risollevare le sorti economiche di una città; 2)che si possa concedere cotale...monumento/arco trionfale/monolite di sabbia,cemento e "plastica" (non ho ben capito che tipo di struttura si voglia realizzare)in gestione per un bar/pub.
    In riferimento al primo punto, tralasciata ogni sorta di vis ironica, mi chiedo: perché a 'sta cosa "keinesiana" non ha pensato il nostro ministro dell'economia? Senza vessare i poveri statali, bloccare i contratti e gli scatti di anzianità, allungare l'età pensionabile, colpire (e affondare!) la scuola, bistrattare la sanità...non si potevano edificare archi trionfali su e giù per la Penisola, giardino d'Europa..."portineria" del mondo?Mi immagino, in virtù di quanto sentito e letto, milioni di turisti provenienti da ogni dove, pronti a far girare il volano dell'economia nazionale!Non solo, ma so che l'altra porta di Oria, quella della piazza principale, è sprovvista di portone! Perché non costituire un comitato ad hoc e risistemarlo dov'era?immaginate la sera della presentazione del palio: tutti i turisti chiusi in piazza, poi si sente "toc toc", si apre il portone ed entra l'araldo davanti ad una folla plaudente e festante!
    Quanto al punto n.2, mi immagino concretizzata ed "eternata" la leggenda di Oria fumosa! Ho notato che i locali non mancano ed anche il maniero federiciano potrebbe (vox populi!) ospitare un ristorante! Se si dovesse mettere una ciminiera anche sul progettato monolite...beh, non c'è dubbio: lo "skyline" di Oria sarebbe veramente suggestivo e, appunto, leggendario...con tutti i suoi fumi (e profumi!).
    Eppure, per me che qui sono di passaggio, vi posso garantire che sarebbe molto più utile incrementare i collegamenti (la statale Brindisi/Taranto è una strada dissestata e poco sicura), bisognerebbe aggiustare tutte le strade cittadine...magari asfaltarle e coprire qualche buca!bisognerebbe abbattere le barriere architettoniche (provate a fare un giro in carrozzella!); bisognerebbe dare più decoro al centro storico, creare dei parcheggi liberi e controllare un traffico caotico e disordinato,fare attenzione all'ambiente e all'igiene (ci sono tanti maleducati che sporcano le strade e le campagne gettando rifiuti ovunque...per non parlare di quelli che allagano le strade cittadine perché fanno pulizia in casa o lavano la macchina!); bisognerebbe creare nuove strutture ricettive...credetemi, un turista nota soprattutto queste cose...poi si faccia anche una porta! Amen!
    Roberto da Torino.

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  10. E' sempre la solita storia, non è possibile risolvere un problema o analizzare un progetto senza cadere nel ridicolo e nelle offese, forse è proprio per questo che le persone capaci evitano di esporsi e rimangono disgustate ad ascoltare.
    Concordo con le possibilità di dare una priorità alle opere da recuperare, ma non cancellerei a priori il progetto, frutto comunque del lavoro e dell'impegno di qualcuno,rivedendolo e magari dando una mano.
    Concordo sul DISASTRO della coperture delle tombe per un campo da calcio......ma forse i "non addetti ai lavori" non sanno che lungo le mura interne del castello, durante i lavori di restauro è stata trovata una tomba presumibilmente di un'infante, catalogata e richiusa.....e se la leggenda fosse vera?!
    Ed ancora, cosa ne dite delle mura esterne del castello nella cinta più bassa visibile da piazza lama? Hanno usato mattoni in carparo (uccetti) di due colorazioni diverse precisamente alternati,...perchè non andate a dire qualcosa ai Romanin o come si chiamano loro...visto che alla fiera pessima hanno pubblicizzato i loro ricevimenti con una foto del Castello DI ORIA opportunamente modificata, dove per magia non vi era più la ridente cittadina intorno, ma solo bosco come nel 1200.
    Porta Brindisi brutta?....... ed il monumento all'Immacolata...ad Oria, lo conoscono come la lavatrice, in effetti ne ricorda il cestello, quindi la Sig. Stasi (onnipresente come il prezzemolo),vedi le foto con il comitato per porta Brinsisi (quindi SI),le foto con i giovani di NIKI (quindi NO), tutte le manifestazioni oritane….. per una volta cortesemente stesse zitta o a braccetto con i carabinieri come solitamente fa.
    Tornando al riesame sui paroloni usati nella conferenza......allora.....cortesemente mi faresti anche la traduzione di tutti i discorsi del presidente della regione visto che, essendo un pozzo di cultura, ci abbaglia con i suoi monologhi.
    Basta politica, basta distruggere,basta guardare dietro, cerchiamo di andare avanti anche se per strade differenti, l'importante è arrivare nello stesso posto.
    Un cittadino che ama il suo paese!

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  11. Caro anonimo, non vedo dove siano le offese. Ho sentito un discorso ampolloso, vuoto, fatto aposta per confondere i convenuti. Semmai l'offesa è l'offesa culturale che questo arco di plastica, inutile e vanitoso, rappresenta. In questo caso abbiamo parlato di questo evento, se sarà necessario parleremo di Nichi Vendola o di chiunque altro. Qui, in questo blog, non c'è schieramento partitico o confessionale.

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  12. Ciao, sono uno di quei “pochi” "imbecilli" e “superficiali” che la sera del 24 agosto applaudiva e sosteneva il Dott. Pasquale Spina durante il suo intervento, in cui esprimeva liberamente il suo pensiero a proposito della (ri)COSTRUZIONE di porta Brindisi in Oria. Con profondo rammarico mi sono accorto che, da un po' di tempo a questa parte, ad Oria si sono perse di vista le buone regole della società civile e della democrazia...siamo governati da persone incompetenti e arroganti, che abusano arbitrariamente delle loro cariche amministrative, senza possedere nè i titoli, nè le qualità necessarie per farlo. In questo post volevo solo far presente a queste persone, ed in particolare al sig. sindaco, che viviamo in un paese DEMOCRATICO dove, fino a prova contraria, vige la libertà di pensiero e di parola, che a mio medesto parere, dovrebbe portare ad uno scambio di idee e di opinioni costruttivo. Ora mi domando: era proprio necessario appellare in malo modo chi semplicemente esprimeva un parere negativo su un progetto che, a quanto è parso, voi amministratori volete imporre a tutti costi alla cittadinanza? La reazione mi è sembrata un tantino eccessiva dal momento che nessuno, nel corso della serata, ha offeso nessuno! Forse, sindaco, Lei pensava che tutti noi avremmo accettato passivamente un’ imposizione di questo tipo? Al giorno d’oggi, per fortuna, esiste un grado di cultura medio-alto che ha sviluppato in ciascuno di noi un alto senso critico; non si meravigli se un libero cittadino come me (con tanto di laurea) è perfettamente in grado di comprendere se un progetto è valido, o se invece si tratta di un grosso BLUFF a carico dei cittadini! Un libero cittadino come me è perfettamente in grado di comprendere quanta banalità ci sia in un discorso tenuto in piedi solo da quatto paroloni ricercati con poca accortezza sul dizionario! Mi dispiace deluderLa, ma le “poche” unità di “imbecilli” che si rifiutano di assecondare uno dei tanti capricci di un’amministrazione che ormai volge al termine del suo mandato, non sono poi così poche!...e la cosa che dovrebbe farLa riflettere è che quei “quattro imbecilli” sono tutti giovani professionisti competenti nelle materie di beni culturali, architettura, ingegneria e non solo! Tuttavia, su una caduta di stile di questo genere si può anche soprassedere, giustificando il Suo atteggiamento con la carenza di argomenti che Lei ha per confrontarsi civilmente con i cittadini! Concludo le mie osservazioni citando un aforisma di Gabriel Laub (noto giornalista e scrittore polacco del secolo scorso): ogni potere emana dal popolo, e non torna più....

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  13. Per L'ANONIMO del 25 Agosto - ore 15.50, riguardo il restauro del castello:
    Ad un certo punto del tuo commento scrivi testualmente: [Ed ancora, cosa ne dite delle mura esterne del castello nella cinta più bassa visibile da piazza lama? Hanno usato mattoni in carparo (uccetti) di due colorazioni diverse precisamente alternati,...perchè non andate a dire qualcosa ai Romanin o come si chiamano loro..]
    Premesso che abito proprio al di sotto del castello, quindi rispetto a molti, godo di una visuale particolarmente dettagliata (oltre che bella) dello stesso, e quindi ogni santo giorno ho potuto seguire i lavori della facciata da te incriminata, POSSO ASSICURARTI CHE NON HANNO ASSOLUTAMENTE NE SMONTATO NE USATO "MATTONI" (come li chiami TU!) di COLORAZIONE DIVERSE. ERANO GIA' ESISTENTI, TANT'E' CHE SONO VENUTI FUORI QUANDO E' STATO USATO IL GETTO D'ACQUA AD ALTISSIMA PRESSIONE PER LA PULITURA DEI TUFI. QUEI TUFI RISALGONO AL RESTAURO CHE IL CONTE CARISSIMO FECE MOLTI ANNI FA. E TI DICO PURE CHE IN ALCUNI PUNTI VI ERANO DEI VERI BUCHI NELLE MURA.. LI HANNO CHIUSI CON "MATTONI" DELLO STESSO ( O QUASI) COLORE..
    PRIMA DI PARLARE A VENVERA.... INFORMATI!!!
    Per il resto del tuo commento... condivido quasi tutto!!
    Grazie
    A.DS.

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  14. A A.DS. , ti consiglio la calma perché il cuore, pur essendo un muscolo dalle fibre molto forti, oltre un certo stress cede con lesioni più o meno importanti, .....lo dico per la tua salute.
    In tecnologia delle costruzioni si chiama genericamente mattone l'elemento costruttivo, il materiale ne fa poi la differenza strutturale ed estetica; non godo della tua visuale del Castello, probabilmente, gli alberi prima (ora tolti) e l'impalcato poi non avevano reso possibile la "mia" visione di questa particolarità costruttiva. Ammettere gli errori è un bella cosa, farli notare è presunzione…a proposito “vanvera” è un termine molto arcaico e dialettale (Giuseppe aiutami).
    Inutile usare i caratteri maiuscoli per puntualizzare, quando la frase è ben argomentata parla da se.
    Il mio post era semplicemente una MIA personale esternazione dettata dall'amore per il mio paese, quindi non cerco ne l'approvazione e tanto meno la condivisione di nessuno perché non sono nessuno e non voglio essere nessuno finché la gente continuerà ad essere solo distruttiva ed aggressiva.
    W il tutti contro tutti ed il noi contro loro, due sport diffusissimi ad Oria.
    Un cittadino che ama il suo paese!

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